Il 10 settembre 2025 nell’Ex Chiesa di San Marco – Spazio ARCA a Vercelli, aprirà al pubblico la mostra “Guttuso, De Pisis, Fontana… L’Espressionismo Italiano”.
Per la prima volta, un nucleo significativo di opere realizzate tra il 1920 e il 1945 appartenenti alla sezione storica della Collezione Giuseppe Iannaccone, verranno riunite per raccontare un periodo straordinario della storia dell’arte italiana, a tutt’oggi ancora poco esplorato.
L’Espressionismo Italiano, attraverso i suoi esponenti quali Renato Birolli, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Fausto Pirandello, Aligi Sassu, Emilio Vedova e molti altri, ha saputo affermare con forza una visione indipendente, sottraendosi alle imposizioni culturali dominanti scegliendo, attraverso una ricerca personale spesso coraggiosa e controcorrente, di raccontare la fragilità, la solitudine e la tensione esistenziale dell’uomo, anziché aderire ai modelli celebrativi imposti.
Questi artisti hanno costruito una contro-narrazione silenziosa ma potente, fatta di corpi sbilanciati, nature morte inquietanti, città sognanti, figure ai margini e una disarmante quotidianità, lontana dalla retorica imperante.
Tra le opere esposte, ne spiccano alcune realizzate da artisti riconosciuti come i principali esponenti dell’Espressionismo italiano: Nudo in piedi (1939) di Lucio Fontana, Composizione (Siesta Rustica) (1924-1926) di Fausto Pirandello, Il Caffeuccio Veneziano (1942) di Emilio Vedova, I poeti (1935) di Renato Birolli, Lo schermidore (1934) di Angelo Del Bon, Ritratto di Antonino Santangelo (1942) e Ritratto di Mimise (1938) di Renato Guttuso.
Prodotta e organizzata dal Comune di Vercelli e dalla Fondazione Giuseppe Iannaccone in collaborazione con Arthemisia, e curata da Daniele Fenaroli, la mostra è il primo appuntamento di un progetto espositivo quinquennale.
Il progetto, pensato anche per creare un dialogo tra diverse discipline, ha come obiettivo di rivelare come la creatività e l’arte possano arricchirsi attraverso l’interazione tra linguaggi differenti, creando una sinergia tra la storia del luogo, l’arte contemporanea e altre forme di espressione culturale.
In questo contesto, ogni anno si metterà in luce un artista contemporaneo attraverso la relazione con le opere esposte nelle mostre.
Quest’anno l’attenzione sarà rivolta a un giovane artista talentuoso, Norberto Spina (Milano, 1995) di cui saranno esposte diverse opere, tra cui inedite installazioni site specific. La pratica dell’artista, formatosi tra Milano e Londra, si fonda sulla sovrapposizione di memoria personale e collettiva; un lavoro alimentato dalla ricerca di immagini d’archivio, fotografie storiche, momenti di vita quotidiana e iconografie della tradizione popolare italiana che, rielaborati e sovrapposti, si manifestano come frammenti di ricordi.